La dipendenza affettiva: “Una vita all’ombra dell’altro”

Contributo a cura della Dottoressa Marianna De Martino* – La Dipendenza Affettiva è uno stato mentale che porta una persona a vivere nella convinzione assoluta che senza il proprio partner, non sia possibile sopravvivere.

Quella relazione affettiva è unica, indispensabile e necessaria; nulla ha significato nella vita se non può essere condiviso e vissuto insieme a colei o colui che si ama. La paura più grande è la possibile perdita e questo porta a vivere in un costante stato di allarme e a controllare l’Altro per scongiurare la separazione, che verrebbe vissuta come un abbandono con profonda angoscia, disgregazione e sentimento di impotenza.

Il risultato è una vita all’ombra dell’Altro, dove ogni desiderio o interesse personale è negato o annientato perché non c’è niente di più importante. La persona con dipendenza affettiva spende tantissimo tempo (sia reale che nel pensiero) per la sua relazione, si dedica a fatica ad altri aspetti della propria vita (lavoro, svago, altre relazioni sociali), continua a ricercare la propria relazione nonostante i problemi che quest’ultima crea.

La dipendenza affettiva appartiene al gruppo delle “New Addiction”, nuove dipendenze di tipo comportamentale, tra cui si ritrovano la dipendenza da Internet, il gioco d’azzardo patologico, la dipendenza da sesso, la dipendenza da sport, lo shopping compulsivo, la dipendenza da lavoro. Un certo grado di dipendenza dal partner caratterizza ogni storia d’amore, soprattutto nella fase dell’innamoramento, in cui è forte il senso di intimità, passione e fusione con l’altro. Il rischio di trasformare una storia d’amore in una dipendenza affettiva subentra quando queste caratteristiche diventano rigide e pervasive e assumono la connotazione di necessità assolute.

Ognuno di noi dovrebbe invece riuscire a percepirsi e rispettarsi come individuo separato, e a riconoscere l’altro nella sua diversità, senza per questo perdere di vista la propria individualità. Quando invece lo stare in coppia offusca i propri bisogni e desideri e ci incatena all’altro, soffocando la nostra individualità, possiamo parlare di love addiction o dipendenza affettiva. Solitamente sia gli interessi che gli hobby vengono progressivamente abbandonati, tutto inizia a ruotare solo intorno al partner; le conseguenze riguardano diverse aree come quella scolastica, lavorativa, sociale e del tempo libero. Anche nei casi più estremi in cui il partner è violento fisicamente, le persone dipendenti tendono a giustificarlo, si isolano, mentono o non chiedono aiuto pur di proteggerlo; spesso purtroppo non riescono a lasciarlo anche quando è a rischio la loro incolumità fisica. Generalmente, queste persone sono consapevoli degli effetti devastanti che il partner ha nella loro vita, ma esattamente come i tossicodipendenti, non riescono ad astenersi dalla relazione.

Chi soffre di Dipendenza Affettiva si sente inadeguato e non degno di amore e vive costantemente con il terrore di essere abbandonato dal partner e questo porta ad adottare comportamenti compiacenti di estrema sacrificalità, disponibilità e accudimento, con la speranza di rendere la relazione stabile e duratura. La tendenza stessa a costruire una relazione di non mutualità, ma in cui l’altro e i suoi bisogni siano centrali, attrae ed attira partner egocentrici e anaffettivi, che finiscono per confermare in chi soffre di dipendenza affettiva la paura di non poter essere degni di amore. Infatti la scarsa autostima porta le persone dipendenti anche a pensare di meritare le ingiustizie del partner dominante. Il risultato è un aumento della sottomissione e un continuo colpevolizzarsi per l’andamento insoddisfacente della relazione.

A volte, a causa di un torto subìto dal partner, la rabbia può momentaneamente spingere chi soffre di Dipendenza Affettiva a dire basta e a chiudere la relazione, ma inevitabilmente, i sintomi dell’astinenza (depressione e incapacità di provare piacere, ansia, sensazione di vuoto ecc.) spingono a perdonare il partner e a giustificarlo rientrando così nel circolo vizioso di una relazione tossica.

E’ fondamentale in questi casi riuscire a trovare la forza di chiedere aiuto e ricordare sempre che nessuno ha il diritto di rinunciare ad essere se stesso per gli altri, compreso il proprio partner.